Nicolaus [Nicolò]  de Pictis [dei Pitti] {Julius II-Clement VII}

Florence; first reference, expectative list of March 1506;  mandati : April and September 1507, June and October 1508, February 1509; supplication list of [1525-1526]; receipt list of [1525-1526] and December 1526; unpublished beneficial documents : RS 1325, fols. 224v-225r: supplication dated 11 September 1509; RS 1389, fols. 153r-153v: supplication dated 26 June1512; RV 982, fols. 186r-187r: bull dated 12 July 1512; RS 1393, fols. 187r-187v: supplication dated 5 September1512; RS 1393, fols. 171r-171v: supplication dated 9 October 1512; LR 14, fol. 27v: entry dated 20 November1512; ARM XXIX Div. Cam. 63, fol. 84v: motu proprio dated 9 July 1513; RS 1427, fol. 180r: supplication dated 7 October 1513; RS. 1446, fol. 42r: supplication dated 24 March 1514; RAS Camerale I 859A, fol. 13r: undated motu proprio; ARM XL vol. 22, fol. 178r, No. 775: breve dated 18 December 1528; ARM XL vol. 22, fol. 179r, No. 776: breve dated 18 December 1528; see FREY for a bull dated May 28, 1519; had  died in Rome by 13 July 1529 (the date of a papal breve concerning a benefice made vacant by Pictis's death--ASV ARM XXXIX, vol. 49, fol. 643r, No. 429); made  prior  of the Chapel on 9 July 1513.

De Pictis was a trusted servant of the Medici family, and may indeed have been through the influence of Cardinal Giovanni de'Medici that he entered the chapel in the reign of Julius II. When Cardinal Giovanni became Pope Leo X, he created specially for de Pictis the position of  prior  of the chapel with an increase of salary of 4 ducats a month and the responsibility of overseeing the choir's library and the performance of the singers (with the power to fine singers who disobeyed him). This position disappeared when de Pictis died. De Pictis survived the Sack of Rome in 1527, fleeing to Cremona where he was Prior of the Order of the Humiliati. From there, he wrote to Clement VII in November 1528 asking to be recalled to Rome; in that letter, he mentions that he has during his absence from the city composed three Masses, three magnificats, and five motets, all now lost. It is just possible, however, that he is the "N. fl" (Nicolaus Florentinus?) to whom is ascribed a Salve Regina VatS 42.

DOCUMENTS

ASV Arm. XXIX. Divers. Camer. 63

84v: motu proprio of 9 July 1513  [FREY (1951), pp.176-177].

Leo pp. X

Nicolaus pictus prior Cantorum pape cum salario ducatorum 4 singulo mense

Motu proprio etc. Cupientes, ut capella nostra ad laudem eius qui habitat in excelsis divinis praeconiis valeat resonare ac cantores in ea decantantes officia illis maiori diligentia insistant et in musica exerceant: Dilectum filium Nicolaum de Pictis clericum florentinum dicte capelle cantorem priorem aliorum cantorum, quoad vixerit, cum salario ultra portionem per eum percipi solitam quatuor ducatorum auri de camera per depositarium nostrum singulis mensibus persolvendo cum onere custodiendi libros et alia ad cantum necessaria ac providendum, quod cantores divina officia decantare debentes illa et alia ad eorum officium pertinentia summa cum diligentia adimpleant, ac potestate inobedientes et non adimplentes penis etiam pecuniarijs mulctandi et corrigendi prout in domino cognoverit expedire. Mandantes depositario, ut salarium quatuor ducatorum eidem Nicolao, singulis mensibus persolvat, cantoribus vero praefatis eidem Nicolao in praemissis sibi pareant et obbediant; non obstantibus constitutionibus et ordinationibus apostolicis ac statutis et consuetudinibus collegij cantoris juramento confirmatione apostolica roboratis necnon priviliegijs et indultis eis concessis, quibus, illorum tenores pro sufficienter expressis habentes, illis alias in suo robore permansuris quoad hoc latissime derogamus ceterisque contraijs quibuscunque.

Placet et ita motu proprio mandamus, J

Die VIIII. Collatum cum orriginali et concordat.

Julij 1513 Hip. de Cesis.

 

Florence, Archivio di Stato, Archivio Mediceo Avanti il Principato [MAP], Filza CXI

322r: letter dated May 13, 1514 to Lorenzo II de'Medici [STAEHELIN , pp. 76-77].

Magnifico Lorenzo Magiore mio honorando, salute.

La Sanctità del nostro Signore ha comesso al Magnifico Iuliano de Medici che vi debba scrivere in favore di Arrigo Ysac, cantore et compositore singularissimo, alias servitore carissimo della buona memoria di Lorenzo de'Medici; et fu mandato per insino in Fiandra per lui, et di poi Lorenzo li dette moglie in Firenze, la quale ancora vive. Ora perch‚ el poveretto viene vechio, et si li rincresce lo andare nella Magna; la Santità del nostro Signore, com'è detto di sopra. lo ha racomandato al Magnifico Iuliano, che vi debba scrivere et racomandarvelo, et che el poveretto dia provisto della provisione che haveva al tempo della buona memoria di Lorenzo. coè per conto del cantare in Sancto Giovanni. La quale provisione si è questa: che l'arte de'Mercatanti li dia ogni mese 5 ducati d'oro, e l'opera di Sancta Liperata 2 ducati d'oro, et la Nuntiata uno ducato d'oro: e questa era la provisione che havevono e cantori ciascheduno, al tempo della buona memoria di Lorenzo de'Medici. El papa haria piacere, com'è detto di sopra, che lui fussi provisto, per essere stato sempre della casa, di tale provisione. Et io che sono vostro servitore e creato della casa vostra, ancora grata al papa e al Magnifico Guliano, per comissione loro ve lo racomando; che farete cosa grata a tutta Firenza, perch‚ Arrigo è ben voluto da ogniuno. Altro non dico: Iddio vi mantenghi in prosperità; et bene valete. Rome, 13 maii 1514.

Nicholaus de Pittis, cantor et prior Cappelle pape.

 

MAP Filza 67

No. 43: letter dated May 25, 1521 to Cardinal Giulio de'Medici in Florence [SHERR , p. 409].

R.me d.ne Kar.lis Sal. d.ne mi osservandissime. Più dì fa, vi scrissi de Verdeletto sempre racomandendovelo. Lo feci venire a sicurtà, stimando uno huomo di quella qualità dovere essere grato e satisficiente prima a voi e poi a ciascheduno, con quella provisione onesta che mi pareva dovessi meritare; dove, essendo lui personalmente costà, esecondo che vi pare lui meriti per quello che lui è venuto, io ve lo racomando, stimandomi ne sarete bene servito, et spero (deo dante è fatto San Piero, venire a starmi qualche g[i]orno costà a piacere e recrearmi con voi e con li amici nostri, al qual di continuo mi racomando, pregando iddio vi conservi sano e in felice stato. Nec plura, bene valete. Rome 25 mai 1521

per lo vostro servitore

Nicolaus, prior capellanus pape et propsitus S. Caterine Cremonensis.

ASV Principi V

288, 290: letter dated 30 November 1528 to Pope Clement VII [FREY (1951), pp. 180-181].

Iddio vi salvi et mantenga Pater Sancte.

Ancora gratia di di vivo et spero venire abacare [a baciare] e piedi di V. S. et vivere nel servitio di quella et consolarmi con quella che così addio piacca.

Da poi in qua che fu la rovina crudele nostra di Roma, che mi parti rimasto povero et mendico et confatiga et pericolo mi condussi a Cremona, mai ho hauto per di costà aviso alcuno, et questo ha dato el temporale extremo, che è seguito, et maxime qua in Cremona, che ci è morto più che la meta delle persone intro la terra, et nel cantado più che e dua tertii; et per questa causa qua non è capitato gente che ci habbia potuto dare aviso per paura della peste.

Più dì fa, si dixe che V. S. era tornata in Roma, della qual cosa mi rallegrai assai, perché la tornata vostra sarà la salute della sancta matre chiesa et consolatione del popolo cristiano, che così piacca addio che sia. Et per non havere io potuto mai intendere cosa alcuna di costà, mi deliverai di mandare uno mio servitore creato costà, et così ho fatto. Ho mandato Piero, el quale è stato al mio servitio 17 anni, con questa lettera et che baci li vostri piedi per mio conto et per suo, el quale vi racomando, et supplicavi li vogliate dare ottima expeditione, la quale expeditione è questa.

Io vi prego quanto so et posso che voi mi vogliate redurre appresso di voi, acciò che questo poco del tempo che mi restarà, io lo consumi nel servitio di Vostra S.tà. Qua in questi paesi io sto mal contento, che sono 18 mesi che sono qua, che mai pure un tratto sono uscito di casa. La causa è che non ci conoscho homo nessuno, et pertanto vi prego et supplico, mi vogliate cavare di qua, che harete causa scanpero ancora qualche anno. Et questa è la expeditione che io con allegrezza aspetto, che V. S. mi rimandi el mio servitore con uno picholo breve, acciò che qua et costà io sia conoscuto con quello per vostro servitore et che mi volete bene.

El generale nostro humiliatorum non ha obbedito al vostro breve, che più tempo fa voi le mandasti, che V. S. non voleva che io pagassi cosa alcuna de debiti de mia antecessori; che li basta bene, se io pago del tempo che lui è generale. Lui mi ha fatto pregare 33 ducati et vuole che io ne paghi ancora 20. Io vi prego li mandiate uno breve, che mi lasci stare, et che mi restatuischa li trentatre ducati, che lui mi ha fatto pagare contro a vostra volontà, et che non mi molesti per conto di decime. El S. duca mi ha fatto pagare quattro decime, che mi hanno rovinato. Altro non dico, a V. S.tà mi rachomando.

Io fatto in questa mia absentia quello che sono 20 anni passati non ho fatto più. Io ho composto per insino a questo dì tre messe, tre magnificat et cinque motetti, che spero ne piglierete piacere. Iddo si con voi et mantengavi sano con longa vita et prosperità.

Cremona, ultima Novembris 1528

Di vostra Sanctità servitore

NIcholo priore della vostra Cappella.

 

BIBLIOGRAPHY: CELANI, p. 91; FREY, Hermann-Walther. "Klemens VII und der Prior der päpstlichen Kapelle Nicholo de Pictis."  Die Musikforschung  4 (1951): 175-184;  FREY  (1955):190-191. STAEHELIN, Martin.  Die Messen Heinrich Isaacs.  Publikationen der Schweizerischen Musikforschenden Gesellschaft Serie II vol. 28 (Bern und Stuttgart, 1977), vol. II, pp.76-78; SHERR, Richard. "Verdelot in Florence, Coppini in Rome, and the Singer `La Fiore'."  Journal of the American Musicological Society  37 (1984): 402-411.