Stephanus [Stefano]  Ugerio {Sixtus V-Paul V}

Bass; Cremona; in the Cappella Giulia, February  1582 -July  1585 ; admitted 23 July 1585  by a vote of 15 in favor out of 24;  mandati : August  1585 -November  1586 ;  DS  list of  1587 ; at the court of the Duke of Baveria, September-December 1589 ; readmitted 6 March  1591 along with Leonardo Crescenzi; died  in Rome on 7 October  1615  and was buried in Sant'Onofrio;  maestro di cappella, 1613 .

Ugerio's career in the chapel was cut short because of something he did in  1587  when he represented the singers concerning their benefice of the Abbey of Fellonica in Mantua (see discussion in Chapter 2). He apparently made some horrendous error in renting out or selling the properties (either that or he willfully cheated the College out of a good deal of money--the details are not clear), an error (or shady deal) that was so bad that the singers decided to fine him the unheard of sum of 225 ducats to be deducted in stages from his salary. After failing in attempt to get this fine reduced, Ugerio took desperate action. He asked for and received a normal leave of absence to make a pilgrimage to Loreto in September  1589 , but instead fled to the court of the Duke of Bavaria where he was accepted as a singer. The College took immediate legal action against him, having his house in Rome searched and sending letters to Munich, prompting what seems like a somewhat disingenuous letter in which he declared that he only had changed jobs in order to make enough money to be able to pay the College back. But he was telling the truth; on 21 January 1590 in Rome, the singers acknowledged receipt of the money and remitted 115 ducats of the sum (SPAGNUOLO, Doc. 24). On 23 March 1590, Ugerio was definitely in Rome where he promulgated a will in which he left property to constute a dowery for his niece Livia, daughter of his brother Bernardino, with the rest of his estate to go to his sister-in-law Camilla, widow of Bernardino (SPAGNUOLO, Doc. 49). He was readmitted to the chapel on 6 March 1591 without a single comment about his former behavior and spent the rest of his life as a member of the choir. In  1593 , Luigi Zenobi, writing to the Duke of Ferrara, suggested that Ugerio, as the best bass of a mediocre lot to be found in Rome, might be enticed to Ferrara if the Duke could offer him more than the 200 ducat salary he was presently earning.

DOCUMENTS

DS 14

18r: entry dated 23 July 1585

DD. cantoribus una cum R.do D.no M.o cappelle in Sixti Sacello congregatis ut moris est ab eodem ospositum in servitium cappelle bassistam accepere velle debere, quibus tres proposuit quorum nomina fuere DD Stephanus, Franc.s et Paulus Mantuanus inter quos per fabas albas et nigras D. Stephanus fuit electus qui vota 24 cantorum ibidem presentium quindecim favorabiliter iusta ritum cappelle obtinuit necnon a R.do D.M. cappelle cottam indutus ac ab omnibus pacis osculo in cantorem fuit receptus.

18r: entry dated 24 July 1585

R.dus D. Stephanus ut supra nominatus cantoribus cappelle regalia illis debita iusta ritum ipso cappelle cantor introitum persoluit qua propter ipse D. Stephanus a die solutiones ut supra de aliquibus regaliis ipsis cantoribus prevenientibus per mensem participare non potest.

VatS 625

18r-19r: entry dated 11 June 1589

Adi 11 de Giugno 1589

Intimata la congregatione per il maestro di cappella propose il s.or Ipolito Gambotii maestro di cappella che l'Ill.mo Cardinal Gallo nostro protettore era di parere di commutar la pena della sentenza havuta in favore il collegio contra M. Stefano Ugerio de li duc. 225 ut in actis etc. et disse che non potendo M. Stefano satisfare questo debito stante la gran povertà, voleva tramutar questa pena et dare satisfatione al collegio in altro modo, et che questo li era stato referto dal s.or Alexandro Roccabella per parte di detto Ill.mo presente M. Gio. Ant.o Merlo il s.or Sotto M. Pauolo Fumone e Gio. Maria Nanino.

Il maestro di cappella detto il suo parere et tutti li cantori per ordine al suo loco havendo inteso la proposta del Ill.mo Cardinale dissero quel tanto li pareva intorno a questo negotio, et per che li pareri erano diversi l'uno dal'altro si piglò per resolutione di questo negotio che si dovesse mandar 4 o cinque cantori da Mons.or Ill.mo suplicandolo da parte del collegio che sua Sig.a Ill.ma si contentasse che la sententia fosse eseguita conforme alla giustitia. Con tutto ciò l'essecutione si rimette al parer di sua S. Ill.ma acciò si temperi di maniera che l'una parte et l'altra resti sodisfatta et a questo effetto furno eletti li infrascritti

Il. S,or Hipolito Gambotio maestro di cappella

M. Pauolo de Magistris

M. Vincenzo Musatti

M. Giovan Maria Nanino

M. Oratio Crescenti

M. Cesare Bellucci

Tutti li cantori furno presenti eccetto M. Gio. Ant.o Merlo e M. Alesandro Merlo quali erano fuori di Roma.

E M. Stefano fu assentato da la congregatione essendo interessato.

19v-20v: entry dated 14 June 1589

Adi 14 de Giugno 1589

D'ordine del maestro di cappella e di tutto il collegio de cantori fu resoluto nella congregatione passata fatta a di xi de giugno a Santo Apostolo sopra la sentenza data contra M. Stefano Eugerio, che si dovesse andar a parlare a Mona.or Ill.mo Cardinale Gallo nostro protettore suplicandolo che la sentenza data de li duc. 225 contra detto M. Stefano fosse esseguita conforme alla giustitia et a questo effetto furno eletti l'infrascripti cioè

S.or Ipolito maestro di cappella

M. Pauolo de Magistris

M. Vinc.o Musatti

M. Gio. Maria Nanino

M. Oraqtio Crescenti

M. Ceasre Belluccio

Et M. Micahel Peramato e M. Agustino Martini si volsero trovar anchor essi insieme con li sopradetti eletti come per loro interesse particolare.

Et esposto a sua Sig.ria Ill.ma la voluntà del collegio ha decretato e confirmato detta sententia sia esequita contra il detto Don Stefano per tutta la detta summa ut jacet dando questo ordine che il presente mese de giugno 1589 se li debba ritenere li duc. cinque d'oro in oro quali lui hebbi per arra dal s.or Federico Fachini nobile mantuano per la compra de le 13 biolche di terra decadute quali sin al presente se li ritiene appresso di se, et detto Ill.mo voler che ogni mese se li sia ritenuto tre scudi de la sua paga sin che il collegio sia interamente satisfatto de tutta la sopradetta somma et questa [somma--crossed out--retentione written above] de tre scudi il mese habbia da cominciare il mese de luglio prosimo avenire 1589.

[Signature] Io Hipolito Gambocci mastro di cappella confirmo ut supra manu propria

 DS  16

35r: entry dated 9 Setpember  1589 

A di 9 di settembre si partì S. Stefano Ugerio per Loreto et hebbe licentia dalla congregatione per 15 o 20 giorni il più. Et perché a passato li venti giorni dal S.r mastro con la compagnia mi hordinò che io puntassi come è il consueto pene ne fu memoria fuor del libro delle apuntatione: Et detto S. Stefano Ugerio disse andare all'Loreto et è andato a Baviera con piglar'provisione dal Duca de Baviera.

 

VatS 699

126r: mandatum dated 5 October  1589 

De mandato Ill.mi et R.mi D. Antonii Marie Galii S.R.E. Cardinalis Perusinensis sive R.mi D. Jo. Baptiste Orfini judicis deputati et ad instantem R.R.D.D. collegii et cantorum capelle S.mi D. N. pape tenore presentium mandetur vobis executoribus ad quod spectat quatenus visi presentibus et sub pena, debeatis et quilibet vestrum debeat perquisivisse et perquiri fecisse in domum seu locum vobis obtendendum quecumque bona scripturas suppellectilia massariores et alia quecumque spectantes et pertinentes ad D. Stephanum Eugerium olim cantorem prefate cappelle et illa reperta penes personam idoneam deposuisse et deponi fecisse, et notitiam in actis notarii infrascripti dedisse. Quam iustis de causis prefatus D. ita mandari. Die 5 octobris 1589.

[signature] A Mar. Car.s Per.s Prot.r

 

120r: letter dated 7 December  1589  from Ugerio to the College of Singers from Munich.

Con questa mia vengo a salutarli e dirli di[?] me ho presentito del rumore che fanno per la mia absentia, ma non tanto per questo come per li dinari che pretendono da me, ma perché questo, se voi li volete io ve li voglio dare, ho io forsi mai detto altramente, signori mie, se mi son parito da voi, mi son partito, non già per non vi voler pargare ne si bene, per potervi pagare, più acomadatamente, stando che ho magior provigione, come potevo pagarvi con sette scuti al mese avendo il carico de famiglia come sapete, ma lasiamo questo, perch‚ saria da dire asai, ma che fa a mio proposito, intendo, che non contente di cercare il vostro, come deve far ogniuno, ma lo cercate con biasmarmi che vi ho rubati, e sasinati, ma che pegio, fate che l'Ill.mo cardinale Gallo me metti in disgratia al duca mio patrone, non so che modo sia questo, signori, vi dicco, che vol dire ch'io v'abia rubati, ne fatto qualsisia fraude che parlano falsamente, e che questo non si troverà mai, e se ce qualche danno ce per ignorantia e non altrament, e a voi signori saderdotti, facio gran carico de consientia a comportare tal cosa, perché a voi tocha, per esere de magior dignita, e sete obligati a restitutione del onore mio, ma ditemi de gratia, se volete esere pagati che garbo e questo, a cercare de metermi in disgratia del patrone, del che non ho pauro, ma se questo fusse e che fussi scaciato, come volete che vi satisfacia, non guadagnando quietatevi, e cosi passerà bene per voi e per me, altramente, io mi troverò tal partito, che non saprete dove io sarò, e così sarete pagati, e so che lo potrei fare con bona consientia, perché non ho niente del vostro, adunque fatemi le mie conti, detrando quello ho d'aver da voi, come le honoranze del che se non volete stare al mio giuramento d'avermele promisse io starò al vostro, e poi li dinari asignatomi per il tempo che stetti fuori di casa li dinari che mi avete tenute 9 giuli che vi sborsai di più de quel ara del fachino[?] e fatto questo mandateme una vostra con li conti perché vi voglio satisfare a pieno, e poi vi voglio esere servitore et amico a tutti, con pregarle avermi per racomandatto, così in questo come in altro particolare, et quietare ancora l'Ill.mo cardinale Gallo aspetando risposta, con che fine, humilmente m'inchino a tutti facendoli reverentia offerendomi suo fidelisasimo servo, di Monaco il 7 xbre 1589.

121v:

Monaca 7 xbre 1589

Don Stefano Ugerio dice voler pagare et se li faccino li conti di Baviera.

 DS  16

45v: entry dated 6 March  1591 

 A di 6 di marzo 1591 essendo congregato il col.o de ss.ri cantori fu proposto il R. S. Stefano Ugeri basso et il S.or Leonardo Crescentii contralto per cantori nella cappella di N. S. quali furno essaminati et doppoi il R. Fan.co Soto ultamente m.ro di cappella in quell'anno le diede a ciascedun di loro la cotta con il consenso di tutto il collegio.

Letter of Luigi Zenobi to the Duke of Ferrara dated 18 September  1593  [NEWCOMB , p. 182].

Insomma non è tuba in Roma di basso, ch'io giudicai a porposito del suo Regio servitio. Ho detto al Ill.mo Signore Ambasciatore che quando L'Altezza vostra Ser.ma si servisse d'havere quel D. Stefano Ruggieri [sic] Cremonese, che passò già tempo dalla Mesola per Baviera, e fu da lei udito, è presentato, a me darebbe forse il cuore levarlo di Capella del Papa, dove si ritrova con provisione di dugento scudi l'anno, e condurlo meco a ferrara. Ma sarebbe necessario avantagggiarlo almeno di spese e di stanze poiche altrimenti non si leverebbe di qui.

DS

entry dated 8 October 1615 [CELANI, p. 760]

Questa mattina tutti li sig. cantori si sono trovati per accompagnare il sig. Stefano Ugerio alla sepoltura che passò hieri sera a miglior vita et è stato sepolto in S. Onofrio.

BIBLIOGRAPHY: CELANI, p. 760; ROSTIROLLA, Giancarlo. "La Cappella Giulia in San Pietro negli anni del magistero di Giovanni Pierluigi da Palestrina." In LUISI, Francesco, ed.  Atti del Convegno di Studi Palestriniani  (Palestrina, 1977) pp. 241-242; NEWCOMB, Anthony.  The Madrigal at Ferrara 1579-1597  (Princeton, 1980), vol. I, p. 182; SPAGNUOLO, Vera Vita. "Gli atti notarile dell’Archivio di Stato di Roma. Saggio di spoglio sistematico: l’anno 1590." In ANTOLINI, Bianca Maria, MORELLI, Arnaldo, and SPAGNUOLO, Vita Vera, eds. La musica a Roma attraverso le fonti d’archivio (Florence, 1994), pp. 19-66.